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Costa Smeralda: la sorpresa dei vini

Offrire uno sguardo complessivo sulla vitivinicoltura della Sardegna non è semplice, data la quantità di vitigni esistenti sul territorio regionale.

Una viticoltura, quella sarda, rimasta fino agli anni sessanta confinata ad un consumo locale. La svolta si ebbe grazie all’impegno di un’importante società privata, la Sella & Mosca, assurta in breve tempo a leader della produzione vitivinicola regionale di qualità. Grazie all’impegno di grandi professionisti, come l’enologo Mario Consorte, per anni alla guida della produzione vinicola, le etichette di Sella & Mosca si sono svelate al mercato nazionale e internazionale. Oggi, dal 2019, Sella & Mosca è parte di Terra Moretti, la holding che fa capo a Vittorio Moretti, fondatore di Bellavista, e che comprende parecchi rami di attività, a partire dalle costruzioni, fino a strutture di ospitalità (un resort in Lombardia, l’Albereta, e uno in Toscana, l’Andana) e, appunto vino, con i marchi Bellavista, Contadi Castaldi, Petra, oltre a Sella & Mosca.


Esempio di eccellenza vitivinicola, questa terra gode di terreni fertili di origine granitica creati dal disfacimento della roccia madre, ben soleggiati e ventilati dal vicino mare che bagna le coste della regione. Qui si coltivano dei tradizionali vitigni a bacca nera, come il Cannonau, la Monica e il Pascale, o bianca, come il Er e il Nuragus che danno vita a vini sardi eccellenti, grazie alla composizione dei terreni, a una breve distanza dal mare e al clima sempre mite in tutto l’anno. Abbiamo selezionato due vini “fuori dal coro”, di una cantina tanto moderna nella visione e audace nella propria filosofia produttiva, ma di sicuro appeal per chi pensa a degustazioni intelligenti, che sappiano sorprendere.

La cantina Audarya, fondata nel 1950 dalla famiglia Pala, è nelle salde mani delle generazioni che si sono succedute al fondatore, Salvatore. Ubicata nelle rigogliosa campagna vitata di Serdiana (Ca), suggeriamo due vini bianchi: il Nuragus e il Camminera. Il primo nasce da un vitigno fra i più antichi della regione e rappresenta una delle scommesse di Audarya, in quanto l’azienda ha deciso di vinificarlo in purezza per consentire di apprezzarne le caratteristiche tipiche. Colore giallo paglierino, al naso libera note di frutta bianca e di erbe officinali, con una componente aromatica che può ricordare bianchi del Collio friulano o dell’Alto Adige. Dall’impronta fresca e profumata, Nuragus ben si abbina al pesce e a piatti raffinati, anche di crudo. L’altro bianco è un Vermentino doc, ottenuto da un’attenta selezione di uve provenienti da un unico appezzamento. Vinificato in purezza da uve Vermentino, viene affinato in vasche di cemento per 12 mesi. Vino iodato, intenso ed equilibrato, di buona persistenza. Da abbinare ad antipasti di crudo, crostacei, primi piatti di pasta o riso a base pesce. L’azienda produce anche un rosso, di grande struttura, il Nuracada IGT Isola dei Nuraghi: un concentrato di potenza, che vede una permanenza di 12 mesi in barrique di rovere francese. Grazie alla sua struttura, che lo fa vagamente assomigliare a un grande vino di uvaggio bordolese, ben si abbina a piatti di carni alla griglia. O, per restare in regione, a un Porceddu rosolato sul fuoco di brace, com’è nell’usanza tradizionale di questa terra magica.