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Il Prosecco rosé Doc

Tratto da Il Corriere Vinicolo n. 16 - 3 maggio 2021 - pag. 23

 

E’ ancora presto per avere una tendenza definita di mercato e una prospettiva chiara, eppure il Prosecco rosé da fine 2020 ha fatto capolino su quasi tutti gli scaffali della Grande Distribuzione Organizzata, è presente nei listini dei giganti dell’e-commerce e dei grossisti dell’Horeca, sperando il canale possa presto aprire e rilanciarsi. Dati difficili da sommare e da interpretare, ma la lettura che ne danno gli operatori commerciali è omogenea e volta all’ottimismo: il rosa “tira” nel mondo e il Prosecco ha mercato, l’abbinata dunque non potrà che risultare premiante, soprattutto all’estero. È un prodotto che andrà ad aggiungere qualcosina alla quota attuale di Prosecco Doc venduto, ma tendenzialmente ci sarà un rimescolamento interno tra i prodotti espressi dalla denominazione e qualche piccolo spazio conquistato nel mondo bollicine; è un prodotto che in abbinamento esprime una versatilità più ampia della maggior parte delle bollicine e che per questo godrà di una platea di consumo potenziale più grande (...).

"Il Prosecco rosé Doc – evidenzia Alessandro Rossi, wine manager in Partesa Srl - è entrato in commercio da pochi mesi. Non abbiamo quindi ancora i dati relativi ai consumi nell’Horeca, mercato tra l’altro gravemente colpito dalla crisi, che ha visto e vede ancora molti locali chiusi. Sono questi i motivi che ci portano a parlare di sensazioni da raccontare e non di trend del mercato. Il Prosecco, che oggi possiamo definire un vero e proprio brand e non più solo una categoria, traina il mercato mondiale delle bollicine, valorizzando una tipicità puramente italiana e il nuovo nato, nella versione rosé, risulta sicuramente interessante, soprattutto tra le nuove generazioni, che hanno vedute più ampie e senza preconcetti. In Italia la produzione di rosé è sempre stata delegata a pochi territori di elezione, caratterizzati dalle loro tipicità, tra i quali la Puglia, l’Abruzzo e il Trentino Alto Adige, mentre per i nostri vicini d’Oltralpe questa tipologia è entrata nelle produzioni di molte cantine, in tutto il Paese, che agiscono come una vera e propria squadra, generando cultura su questa tipologia di prodotto. Se i produttori del nostro Paese riusciranno a prendere spunto dai nostri vicini francesi, unendosi e presentandosi, soprattutto all’estero, come un unico brand, sono certo che il mercato risponderà in modo positivo. Noi in Partesa analizzeremo l’andamento del Prosecco rosé, per valutare l’eventuale ampliamento delle etichette di questa categoria, sulla quale siamo confidenti e che, grazie alla sua versatilità, soddisferà i consumatori e ne trainerà i consumi”.

 

Omar Bison