Scrivono per noi

San Salvatore 1988

UOMO E NATURA

Nel panorama vitivinicolo del Cilento, un personaggio rivoluzionario, carismatico e vulcanico in pochi anni è riuscito nell’opera di valorizzazione e rilancio di questa terra antica e dalla lunghissima storia. Parliamo di Giuseppe Pagano che, nel 2004, decise di creare un’azienda vitivinicola che si ergesse sulla cura e il rispetto della natura, la memoria agricola, l’innovazione, l’etica e la sostenibilità.

Nei territori di PaestumStio e Giungano, l’azienda agricola si estende su 164 ettari, di cui poco più di 42 vitati. Il restante viene destinato a ulivi, frutteti e boschi e all’allevamento di bufale per la produzione di latte e derivati. La conduzione biologica dell’agricoltura, mai intensiva, rispetta i ritmi della natura e l’identità di un territorio così vocato alla viticoltura. L’utilizzo di preparati biodinamici e la moderna cantina dotata di un impianto fotovoltaico consentono a San Salvatore 1988 di essere autosufficiente e a zero impatto ambientale.

I vigneti sono due: il più esteso, vicino ai templi di Paestum, ai piedi del Monte Calpazio, è rivolto a sud-sud ovest, verso il mare, dove il sole scalda le giornate e la brezza marina accarezza le viti. L’altro è tra i boschi e le montagne di Stio, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, tra i 500 e i 600 metri sul livello del mare, da cui derivano uve di pregio come quelle che compongono il Cru fiano di Pian di Stio e il raro, per la Campania, pinot nero. La gamma produttiva, dunque, creata con la consulenza di Riccardo Cotarella, è ampia e diversificata e racconta di un territorio e della sua massima espressione.

LA DEGUSTAZIONE

Corleto 2021 IGP Paestum Aglianico Vino Biologico

Nel suo scintillante colore rosso rubino, si schiude in note fruttate di fragolina di bosco e ribes rosso, per poi proseguire con note floreali e vegetali. Il sorso, di bella freschezza e profondità, suggerisce e conferma la bassa estrazione in vinificazione, armonizzato nella trama tannica che si rivela composta: un Aglianico godevole, complesso, intrigante, dal finale avvolgente.

Vetere 2021 IGP Paestum Rosato

Vinificato tramite macerazione a freddo e pressatura soffice delle uve aglianico, per estrapolarne questo vino color rosato tenue, il Vetere affascina per il gradevole bouquet floreale, di rosa canina e di frutto di bosco. Alla bocca esprime la sua essenza: intenso, iodato ed elegante.

Calpazio 2021 IGP Paestum Greco Vino Biologico

Questo greco che prende il nome dall’omonimo monte adiacente, esprime appieno il vitigno da cui proviene. Nel suo colore giallo paglierino, di luce e sole, apre in un bouquet di frutta gialla, come la pesca, la nespola, la frutta esotica e, infine, una nota di fiori bianchi. In primis polposo, poi fresco e asciutto alla bocca, evidenzia un bel finale lungo e dritto, affusolato e minerale.

Trentenare 2021 IGP Paestum Fiano

In questa bottiglia emerge del fiano la sua spiccata connotazione varietale: una veste color giallo paglierino con riflessi verdognoli porta al naso note di pesca, susina gialla ed erbe aromatiche. L’olfazione pulita e nitida, si completa con una bocca caratterizzata da bella sapidità, di medio volume e buona persistenza, che nella perfetta rispondenza naso-palato mostra tutta l’eleganza di un vitigno caratteristico campano.

Pian di Stio 2021 IGP Paestum Fiano Vino Biologico

Questa grande e insolita espressione di fiano nasce dalle fatate parcelle del piccolo e omonimo comune. Il Pian di Stio, già nella giovane annata, dimostra un’ottima intensità di frutta, come la susina gialla, e un’altrettanta suadente nota agrumata e vegetale. Strutturato e di potenziale longevità, si esprime in un sorso fresco, elegante, dalla chiusura prettamente minerale.

Pino di Stio 2020 IGP Paestum Rosso

Con il suo bel rosso rubino luminoso tendente al granato, questo pinot nero del Cilento si erge in tutta la sua eleganza. Unico nel suo genere nella terra campana, porta con sé afflati di frutta rossa matura e sentori di violetta, al sorso avvolge e scalda la bocca, esprimendo un tannino ben controllato e una contenuta acidità. Un vino piacevole e di estrema finezza.

Jungano 2019 IGP Paestum Aglianico

Energico e coerente, il Jungano è un Aglianico come ce lo si aspetta: materico, dal colore pieno. Al naso la ciliegia matura ben identifica il vitigno da cui proviene, è speziato e fresco; alla bocca il tannino è ben presente, ma bilanciato da una buona morbidezza e da una bella lunghezza.

Elea 2019 IGP Paestum Greco Vino Biologico

L’eleganza del greco e del suo luminoso color giallo paglierino con riflessi dorati si erge statuaria in un vino dove già l’olfazione esprime sentori agrumati, di frutta a pasta bianca e pietra focaia, oltre a una leggera nota vanigliata e di burro salato che richiama un’eleganza d’Oltralpe. Maturato per il 90% in acciaio e il restante in barrique di rovere francese, alla bocca è piacevole all’attacco ed espressivo, rivela una bella acidità, incisiva, e un’affascinante sapidità che invoglia il sorso.

Pian di Stio 2018 IGP Paestum Fiano

In questa evoluzione del Pian di Stio emerge la complessità degli anni trascorsi in affinamento già nelle note dorate al calice. Le note di fiori e frutta si fanno mansuete e avvolgenti richiamando quella morbidezza succulenta del burro cui si somma un sentore agrumato di scorza di limone e pompelmo rosa. Perfettamente rispondente al palato nella sua spinta acida, seduce per raffinatezza ed equilibrio nell’amplificazione della già ottima struttura del 2021.

Gioì Spumante Metodo Classico Brut Rosè Extreme Vintage 2017

100 % da uve aglianico, questo Metodo Classico dalla fiorente spuma e dai riflessi rosati di buccia di cipolla si presenta elegante ed espressivo. La bella bollicina conduce sentori di fragolina di bosco e fiori come il glicine, oltre a un’immancabile nota di crosta di pane e nocciola tostata. Bello l’attacco al palato, carnoso, fine ed elegante, si conferma di suadente e lunga freschezza nel finale.

Gillo Dorfles 2016 IGP Paestum Aglianico

Questo omaggio a Gillo Dorfles ben si compara con la grandezza del maestro a cui si riferisce. Nel suo colore rubino scuro si rivela un vino strutturato: esplode la ciliegia, un’estrema sensazione di dolcezza subito all’attacco in un naso complesso, speziato, significativo ed elegante nelle note balsamiche. I sentori di mirtillo e buccia d’arancia sanguinella si equilibrano in un sorso caldo e ampio di buona rotondità, che si schiude in un tannino garbato, aristocratico e ben levigato. Le note vibranti di un’acidità bilanciata e di una sapidità raffinata si sommano e si completano. Ottimo il potenziale di invecchiamento.